Sei lontano…sei incredibilmente lontano da me, ti stai ricostruendo una vita, parli di “rubiecitas muy ricas, gatitas fieras todas para ti…”, e io come un’idiota continuo a pensarti. Non ce la faccio. Avevi detto che in fondo sarebbe stato facile, che magari i primi giorni saremmo stati un po’ tristi, ma poi sarebbe passato tutto; non è stato così, o almeno non per me.
Non ci riesco, aiutami tu, dimmi come hai fatto…
perchè ho dovuto andarmene, perchè? è stato meraviglioso tutto quello che abbiamo passato insieme, indimenticabile…non doveva finire così, non è stato giusto, non ha mai avuto senso niente, e non ha assolutamente nessun senso che io adesso stia davanti al computer a scriverti cose che non ti dirò mai, ma non so proprio cos’altro fare.
Mille cose mi parlano di te…i miei stessi occhi mi parlano di te, e quando provo a chiuderli per dimenticarti ci si mette il ricordo, il ricordo di quella notte in cui mi hai baciata la prima volta, tremando per il freddo e l’emozione, il ricordo di quando a scuola mi aspettavi e mi abbracciavi forte forte quando mi vedevi, di quando mi tenevi stretta quasi impaurito dall’idea che qualcun altro potesse prendermi con sè…
E il ricordo immancabile di quando ci siamo salutati, non volevo lascairti andare via, non potevo, non hai idea di come mi sia sentita, ti ho guardato allontanarti e sono corsa ad abbracciare mia sorella piangendo come una bambina.
Mi manchi, mi manchi visceralmente, sto male e non so come reagire, come comportarmi.
Solo non mi dimenticare, ti prego.
Io non lo farò mai.
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