Da straniera per patria

Cara patria,
si vede che sono tua figlia. Quel senso di solitudine che scorre nelle nostre vene, non riuscirà a togliere nessuno; né quelli di sinistra, né quelli di destra. Tutti ci vogliono ma nessuno ci ama. Ci vogliono togliere l’identità. Di nuovo, e di nuovo ancora. L’abbiamo mai avuta un’identità cara patria? Io ho sempre creduto di essere quella che sono, non guardando al passato e pensando ad un futuro migliore. Sono stata così sciocca, come tutti i tuoi figli, ad illudermi libera? Lo siamo mai stati? Sei uno striscio di terra; nessuna ricchezza, niente di niente! L’unica cosa che hai sono tutti quei cuori che battono all’unisono per te. Eppure hai visto più sangue che cuori. Così piccola e fragile, tra due fuochi enormi. Uno dice che sia sua e l’Altro pure. Ma noi cara patria, di chi siamo veramente? Io non voglio essere né dell’ Uno, né dell’Altro, non voglio essere di Nessuno! Non voglio rimanere sola; e come me tutte quelle povere anime. Ho bisogno delle mie radici, per quanto giovani e fragili possano essere, io ne ho bisogno.

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