lieto di scriverti ancora A. , anche se le mie parole si allontanano costantemente dalla tua perspicace quotidianetà, a volte sacrificata, ma piuttosto soddisfacente. che fai in questa vita, con che auspici guidi nel contesto di questo bel mondo ?
chissà se ogni tanto, sarà raro o frequente, ti ricordi di me, mi schiacci ancora tra i tuoi morbidissimi pensieri… sono ancora qui, tra gli scogli e le alte onde del mare che attendo una chiacchierata, vera e non informatizzata, con i tuoi occhi floreali… io ho tanto da doverti dire, ma non conosco la tua esatta posizione astrale, è lì che ti circonda il silenzio più eloquente, circoncisa da un cerchio magico raggiante, non lo potrai negare, ma tu ne rappresenti la poesia più candida… ti aspetto sempre nella verità, tocca a te il passo più deciso.. tvb infinitamente, seppur in tristezza di tua strana assenza.. dai che ce la fai.. dimostrami che sei presente…
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Ciao “NoiDue”, non ho detto lasciamo stare, ho solo dato del difficile ad una realtà che non si sblocca, mi spiace che tu parli di dolore, silenzio, anche se sono parte di noi, della nostra esistenza.
certo toccare il vero, il cuore, è tutt’altro, si apre una nuova era, una nuova primavera, una luce che mai potrebbe spegnersi, bisogna solo… aggiungi tu il resto…
…bisogna solo che tu risponda alla mia domanda. Capisci che per agire devo avere una certezza. Dipende da te…dammela anche qui…io ti contatterò nella realtà… mi sembra giusto per entrambi…poi, di primavere ce ne saranno tante per riprendere il filo di certe melodie restate in sospeso… che il mio bacio della buonanotte ti raggiunga…
nn ricordo di un ultimo foglio e relativo messaggio lasciato di pugno, se ti spieghi meglio potrei anche capire
la parola “NoiDue” , se tradotta, potrebbe dire tanto, ma sarà anche il caso. Quando hai creduto di leggermi qui la prima volta ?
NoiDue significa superstiti di un dolore immenso. Il tuo ultimo messaggio, scritto per me, risale a poco prima del dramma. Se non lo ricordi, non puoi essere Lui. Lui ha una memoria di ferro. Ti ripeto anche che non mi chiamo Agata e lui non si chiama Fausto. Stavolta, ho creduto per pochi istanti che fosse giunto il momento di ridare dignità ad un sentimento. Evidentemente ho sbagliato. Non è così. E mai lo sarà. Lui non è qui. Punto. Auguri Fausto…in questa sera di diluvio, spero che le tue dita trovino il coraggio di dare un senso alla tua vita, al tuo amore, all’esistenza della persona che ami. Scrivile. Altrimenti non saresti qui, anche tu. E non credo che tu stia giocando o ti stia divertendo. Sarebbe irragionevole e deprimente. Sono una sopravvissuta. E, alla fine, credo lo sia anche lui. Vittima di un sentimento devastante perché non vissuto. Non rispondere a questa dedica perché non avrebbe più senso. Cerca la tua Agata o come si chiama che però, purtroppo, non sono io.
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