Chissà… è la mia parola ricorrente, non ti vedo più correre, perdo traccia delle tue affabilità correnti… sì…è proprio vero che con il tuo silenzio cercherai di affondare le mie povere abilità scritturali di te… ti dico solo che forse sei guidata da una forza spirituale che ti spinge verso il meditare inconsueto di me… Sono così, te l’ho già scritto tante, tantissime volte e con diversi vocaboli… cerca di essere sana, concreta, umile… tu ne hai più di tanti, mai hai voluto accettare le mie lodi sulla tua indelebile spontanea sapienza… lo sai, hai trovato criticità, agitazione, ma anche sorriso e fortuna nel leggere le mie innumerevoli catene epistolari di te… non sono curve intrecciate e colme di trappole, ma solo segnali incoraggianti a delineare sempre più la tua meta di verità incisa sul profondo e sereno amore immortale… Lo so che pensi anche male di me, della mia decennale intrusione nei tuoi probabili concetti vitali, nelle tue virtù, a volte capricciose per scardinare i comuni ostacoli… non essere agitata, non classificarmi tra i cattivi della lavagna, piuttosto non sfuggire, non nasconderti, le mie parole preziose su ti te mi costano anche delusione, amarezza… ti ricordo solo che potrai anche deridermi, cagionarmi rancore, però il mio io reciterà sempre, anche dinanzi a Dio, la tua semplice poesia d’incanto, la tua ricchezza d’animo e la felicità di chiunque in te si sia fatto tesoro del tuo magico sorriso e non meno della tua incredibile umanità, non farmi mai del male, a te non lo incardinerò mai