Gentil donzella, non abbiate a credere che io l’abbia giammai dimenticata, anzi voi siete sovente al centro dei miei pensieri e alle volte ben poco nobili anziché più terreni.
Voi ora andaste sposa e la mia nobilitate mi impedisce di cercar di porre rimedio o ostacolarVi.
Mentre io ora son libero come il vento non anelo di posarmi su nessun fiore, ma se voi strappaste un solo e prezioso petalo io immantinenti volerei da Voi, e se vorreste prima o poi avvicinarmi a me io vi direi fàmolo e fàmolo strano!!!!
Ti voglio bene,
Roberto

Nobil Cavaliere,
le vostre audaci parole confondono una povera anima tormentata e prossima alle nozze col principe rinchiuso nella Torre.
Ahi me tapina!
Nemmeno le mie lunghe trecce serviranno a liberare il prigioniero, solo un incantesimo contro il vile tiranno che siede illegalmente sul trono potra’ riportare le Giustizia in questa landa desolata!
Oh, mio buon amico, il mio cuore e’ gia’ promesso e con lui anche il mio corpo (emmovete a usci’ abbelloooo!!) ma il sentimento per Voi e’sincero, di grazia unite i Vostri poteri magici ai Nostri per porre fine a questa Farsa, nel nome dell’Amore!
(A Frate’ se me dai ‘na mano te porto le mejo donzelle de Grecia, ao’!)
Ti voglio bene anche io,
Ali

Mia leggiadra, non ho securtate necessità di femmine del peloponneso potendo se avessi volontade, fruire delle sabine dei dintorni aventi la sublime caratteristica delle grandi bocce avendo nutrito a fiumi di latte la stirpe romana nei secoli.
Non potei prestar soccorso alle galere greche semmai esperto di fughe da Alcatraz…
Se tu alimenti i tuoi pensier credendo che avei necessitàte di materia prima femmìnea Voi siete in profondo errore.
Solo con Voi alicante Aliante bramerei un giro e più di uno ben Voi sapendo che non si presterebbe mai solo alla voluttà carnale ma ben di più un intero viaggio astrale.
Voi mi donate una simpatia che mi allieta il cor mio che é già Vostro…
Mi prostro ai tui pié servo Vostro.

Messere,
con veritate dite Voi leggiadra,
della comar Sabina non posseggo i Gran Talenti,
bensi’ piu’ eterea di una cortigiana, con lunga chioma Botticelliana.
Seppure lusingata dalla vostra attenzione,
vogliate perdonare il mio distacco, non posso perdonarmi tale smacco,
che l’Omo mio ve sfidi a singolar tenzone.
Ah, destino avverso e maledetto!
Gettai la chiave della casta cinta ammare,
Virtude se inginocchi ar mio cospetto,
che tale devozione e’ da ammirare.
Pe’ quanto me riguarda er Viaggio Astrale,
non tengo veramente alcun problema,
cosi’ che se me vedi dentro un sogno,
te rendi conto di quanto so’ scema.
Non dubito che a Voi tali donzelle
potran mancare mai e a profusione,
purtroppo nun te posso offri’ che quelle,
poiche’ di Me ho gia’ fatta commissione.

Pero’ quanto me piace questo giuoco,
de scriverci in romantico e romano,
e invece de scottarci con er fuoco,
se ride un poco e ci si va piano!

Con rispetto,
Donna Alice

1)perchè come si sa le donne non riescono a fare più cose in 1 volta: non riescono ad attivare il neurone del cervello che faccia tenere la “finestra” chiusa e contemporaneamente controllare quello che invia gli impulsi al braccio…