Quando mi stendo sulle verdi rive di un affluente secondario, quasi fiabesco nella sua realtà, in un paesaggio primordiale in cui manca il minimo richiamo alla civiltà umana, a volte riesco a operare quel miracolo cui tendono come a una meta suprema i più grandi saggi dell’Oriente:senza che mi addormenti, il mio pensiero si dissolve nella natura circostante, il tempo si arresta e non significa più nulla, e quando il sole che tramonta e la frescura che risale mi invitano a rincasare, non sò più se siano passati dei secondi o degli anni.
”L’anello di re Salomone”di Kornad Lorenz.