Poi la vede. Là, a terra, distesa, ferma, immobile. La testa rovesciata. Ha gli occhi chiusi, sembra svenuta. Oddio, pensa Alessandro, che le sarà successo… Si sporge un po? in avanti. Niki piano piano apre gli occhi. Lo vede sottosopra. Poi gli sorride.
«Oddio, un angelo.»
«Magari, sono il guidatore.»
Scusa ma ti chiamo amore – Federico Moccia