Da Ery per anonimo

per Stefano… sto cercando di ricambiare

si dice: le sventure, le sofferenze” osservò Pierre”ma se subito, in questo istante mi dicessero: vuoi rimanere quel che tu eri prima della prigionia, o vuoi rivivere da principio tutto ciò, risponderei: per amor di Dio, ancora una volta la prigionia e la carne di cavallo.
Noi pensiamo che appena gettati fuori dal sentiero consueto, tutto è perduto; ma allora soltato comincia qlc di nuovo, di buono. fichè c’è la vita, c’è la felicità…”

GUERRA E PACE
Lev Tolstoy

Una risposta ricevuta

Immagine mittente anonimo
Da Stefano

condivido Tolstoj (e quindi te), nel senso che a volte anche io ho pensato che per una nobile causa, o per una persona per cui valga spendersi fino in fondo anche a costo della propria libertà, non esista prigionia che possa far soffrire e non esista carne di cavallo che lasci un sapore amaro in bocca.

Ciao Ery, viste le nostre “affinità elettive” (citazione per citazione, esageriamo!) potresti anche scrivermi e dirmi qualcosa di te, non trovi?

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