(…) era cnvinta di essere sola, ma senti uno scalpaccio di passi dietro di lei. Il suo cuore sobbalzò, ma non perké pensava che fosse un criminale o un cinghiale. Sapeva ki era.
Lui si sedette vicino a lei, arrotolò i pantaloni del funerale e mise i piedi nell acqua, accanto a quelli di lena.
disse lei, in tono piatto, assente.
Strinse i denti prima di guardarlo.
Lui era afflitto imbarazzato dispiaciuto… e allora ?
disse lui.
Lena si era preparata a rimanere distante e impassibile, ma lui riusci a rovinarle anke quello.
Lo guardo sgranando gli okki.
Lui annui
Lena sussultò.
Non lo aveva mai visto cosi amareggiato prima. Lo guardo cn calma. Non aveva molto da aggiungere.
Lui la guardo pacato
Lei si ricordo di quando aveva usato quella parola cn lei. Non pote fare a meno di avvertite quelke dissonanza, che tutti i suoi sforzi x essere un gentlemen nopn lo rendevano felice.
…
kiese lena.
Kostos la guardo. Lui kiuse gli okki per un minuto o due.
apri gli okki x guardarla
Lena stava x piangere.
La realtà stava x raggiungerla veloce, la tallonava, le afferrava i polsi. Voleva andare via prima ke succedesse.
Lei si alzo x andarsene ma lui le prese le mani e la strinse a se.
Con un grido soffocato la abbraccio, la bocca nei suoi capelli, il respiro affannoso.
Era disperato. La strinse quasi troppo forte.
Lena doveva proprio andarsene.
Si sciolse dall abbraccio e nascose il viso tra le mani.
promise lui, come aveva fatto solo poke settimane prima sul marcapiede, fuori da casa di lei.
Quella votla era stato un tesoro. Questa volta era una maledizione.
Non so xk ho scritto questa.. forse xk mi ricorda qualcosa.. ma.. é un pezzo di un libro kem i piace particolarmente..