Da Fusola per anonimo
Zona di Cuneo

Di vivo e di reale non c’era più nulla fuorchè la sua vita interiore, il battito ansioso del cuore, il doloroso pungolo della nostalgia, le delizie e le angosce dei suoi sogni. A loro apparteneva, a loro s’abbandonava. In piena lettura o in pieno studio, in mezzo ai suoi compagni di scuola, egli poteva immergersi in se stesso e dimenticar tutto, abbandonandosi alle correnti e alle voci della sua anima, che lo trasportavano lontano, in pozzi profondi pieni di cupe melodie, in abissi variopinti pieni di favolose avventure, dove i suoni risonavano tutti come la voce della madre, dove i mille occhi erano tutti della madre.

H. Hesse – Narciso e Boccadoro

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