Da Lizzie Bennet per anonimo

Estha fissò la piccola imbarcazione sul pavimento irregolare di terra con qualche blocco di legno trovato nel cortile.
Poi diede a Rahel un mestolo fatto con un manico di legno infilato nel guscio vuoto di una noce di cocco.
I gemelli si arrampicarono dentro la barca e cominciarono a remare in acque ampie e agitate.
Un Gesù ingioiellato li stava a guardare.
Lui camminava sulle acque. Può darsi. Ma avrebbe saputo nuotare sulla terraferma? Con mutandoni in tinta e occhiali da sole?
Avrebbe avuto, Lui, abbastanza fantasia per farlo?

Tratto da “Il dio delle piccole cose” di Arundhati Roy

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