ma il tempo, il tempo chi me lo rende… chi mi da indietro quelle stagioni di vento e sabbia chi mi riprende la rabbia, il gesto, donne, canzoni, gli amici persi, i libri mangiati, la gioia piana degli appetiti, l’arsura sana degli assetati la fede cieca in poveri miti come vedi tutto è usuale solo che il tempo stringe la borsa e c’è il sospetto che sia triviale l’affanno e l’ansimo dopo una corsa. l’ansia volgare del giorno dopo la fine triste della partita…
IL LENTO CORRERE SENZA UNO SCOPO DI QUESTA COSA CHE CHIAMI VITA!!!
LETTERA – FRANCESCO GUCCINI
ASCOLTATELA CHE E’ FANTASTICA