Si sicuramente capita che in momenti di tormento interiore si affini molto la sensibilità e la scrittura diventi sfogo ad un forte disagio tanto da dare l’ispirazione per creare pensieri molto profondi, ma altre volte l’ispirazione può derivare anche da momenti positivi non necessariamente tormentati.

Sei sei un artista soffri…

Chiara non trovo che un artista debba soffrire per forza in modo assoluto, si possono anche assaporare momenti positivi e di esplosione interiore che ti danno l’ispirazione per scrivere e mettere già dei pensieri, o fare un dipinto; la letteratura e la musica ci hanno lasciato tantissimi artisti in conflitto con se stessi morti giovani la cui produzione verte soprattutto su opere cariche di tormento, ma non penso che questa sia le “regola”, si può andare in profondità e vedere anche l’altro lato della sensibilità, cioè quello positivo e luminoso.

Mi dispiace contraddirti ma è la regola…un artista non può essere felice…

è proprio vera questa frase…
non c’è modo migliore per far “tacere” i propri tormenti, sia negativi che positivi…la scrittura è il modo migliore per sfogarsi…o lo è per me!!!