Da Elena per anonimo

Quante volte t’ho atteso alla stazione
nel freddo, nella nebbia. Passeggiavo
tossicchiando, comprando giornali innominabili,
fumando Giuba poi soppresse dal ministro
dei tabacchi, il balordo!
Forse un treno sbagliato, un doppione oppure una
sottrazione. Scrutavo le carriole
dei facchini se mai ci fosse dentro
il tuo bagaglio, e tu, dietro, in ritardo.
Poi apparivi, ultima. E’ un ricordo
tra tanti altri. Nel sogno mi perseguita.

Eugenio Montale

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