Io capisco il tuo pensiero Carmine, ma amare un fratello che ha sbagliato non significa giustificare il crimine orribile di cui si è macchiato, bensì unicamente cercare di farlo diventare laddove possibile una persona migliore tramite l’amore che forse quel fratello non ha mai conosciuto. E soprattutto quando lo Stato si arroga il diritto di uccidere legalmente diventa più colpevole dell’assassino che ha commesso quell’omicidio (spesso sotto l’effetto di alcool o droga ed in condizioni di terribile stress) perché ne commette a sua volta uno peggiore, del tutto premeditato, a sangue freddo e dopo anni di torture, peraltro del tutto inutile dal punto di vista della deterrenza ed assolutamente diseducativo per la popolazione (oltre che moralmente ed eticamente inaccettabile). Non ha senso uccidere chi ha ucciso per dimostrare che uccidere e’ sbagliato, anche perché così facendo lo Stato di fatto legittima l’omicidio.