un grande papa.amava i giovani, credeva in loro.condivido in pieno questa affermazione.
ho conosciuto giovani musulmani ai tempi dell’università.ci siamo confrontati sulle rispettive fedi.il punto di conflitto nelle nostre conversazioni, così come in quelle con i tanti amici protestanti che stimo molto, è stato ed è il sacramento della confessione.non sono un teolgo, non mi interessa addentrarmi in discorsi complessi e non so x la chiesa la pregnanza che esso abbia in tutte le sue sfaccettature.so cos’è x me.
prima della confessione c’è un processo relativ.lungo di presa di coscienza dei miei peccati e di contrizione x essi, che è frutto di un’illminazione dello spirito santo…è undialogo intimo fra me e dio.
poi c’è il diaologo col confessore, di fronte al quale mi denudo, ammettendo le mie debolezze con umiltà, ed è veramente necessaria molta umiltà x mortificare se stessi di fronte ad un altro essere umano.questa umiltà, se raggiunta, mi permette di riconoscere la mia fragile natura umana e l’infinito bisogno di dio nella mia vita.un dio che ama, comprende xdona ed aiuta…nell’atto di dolore diciamo”propongo, COL TUO SANTO AIUTO di non offenderti mai più “… io me lo propongo, ma è DIO che lo fa in me…
invece x alcuni amici di altre religioni, la confessione cattolica è un furbo espediente x lavarsi la coscienza e tornare a peccare.