Ciao Angy,
un po’ in ritardo ma eccomi qui. Mi fa piacere averti incuriosito sul libro che sto leggendo :); per rispondere alla tua domanda, avevo letto, anni fa, Il Vangelo secondo Gesù Cristo di Saramago che mi aveva emozionato moltissimo e, recentemente, mi sono imbattuto su internet in un estratto del libro L’Uomo duplicato: “la quinta e ultima telefonata era di Maria da Paz, Sono io, ha detto, come se al mondo non esistesse nessun’altra persona che potesse dire, Sono io, sapendo in anticipo di essere riconosciuta. Immagino che starai per arrivare, spero ti sia riposato un bel po’, pensavo che mi avresti telefonato da casa di tua madre, ma dovevo saperlo che con te non si può contare su queste cose, comunque non importa, solo qualche parola di bentornato da un’amica, chiamami quando ti va, quando ne hai voglia, ma non come chi si sente obbligato a farlo, questo non sarebbe bene né per te né per me, a volte mi metto a immaginare quanto sarebbe meraviglioso se mi telefonassi solo perché sì, semplicemente come uno che ha avuto sete ed è andato a bere un bicchiere di acqua, ma so già che sarebbe chiederti troppo, con me non dovrai fingere mai un sete che non senti, scusa, non era questo che volevo dirti, ma solo augurarti di tornare presto in salute, ah, a proposito di salute, mia madre sta meglio, già esce per andare a messa e fare le sue spese, in pochi giorni starà bene quanto prima, un bacio, un altro, ancora un altro.
[…]
Dopo aver letto le righe che ti ho riportato ho voluto acquistare il libro, che per altro già mi affascinava per la storia surreale.
Non avevo pensato alla coincidenza del mio nickname…interessante, evidentemente il mio inconscio sa il fatto suo. La mia vita è un frullatore, in particolare per il lavoro e alcune situazioni passate legate sempre al lavoro. Sto cercando di definire una possibile svolta lavorativa che mi affascina molto e che ritengo possa essere una bella opportunità. Auspico che ci sia un po’ di fortuna a darmi una mano questa volta. Ti ringrazio per l’augurio che mi fai, sei sempre molto gentile e carina. Aspetto che questo vento mi porti qualcosa di bello, un’aria nuova che mi sollevi da tutta la fanghiglia che mi porto appresso. Non rinnego il passato (forse non ho ancora completamente fatto pace con lui) ma preferisco il presente ed il futuro per ovvie ragioni. Mi fermo qui perché come hai potuto notare la sintesi non è il mio forte. Tu che novità hai da raccontarmi?
Un caro saluto.
Vento