Vestiti luccicanti, sandali impreziositi da swarosky, occhiali da sole sfavillanti abbagliano la mia anima grigia.
Fumo una sigaretta dietro l’altra oggi.
Di solito le accendevo per calmarmi mentre ora prevengo lo stato di angoscia facendomi già trovare con il mio mozzicone tra le dita.
Oggi alla radio, un cronista dalla voce roca sosteneva che a tutti è concessa una seconda possibilità.
A Stefano non l’hanno voluta dare.
Dicevano che bisogna toccare il fondo per rsalire ed anche questo mi è sembrato oltraggioso.
Stefano ha toccato il fondo la notte del suo incidente eppure nessuno gli ha teso la mano per aiutarlo a risalire, nessuno gli ha detto di non abbandonare i sensi.
Più volte mi sono chiesta cosa avrei fatto se fossi stata lì al momento dell’incidente.
La gente conoscendomi si aspetterebbe che l’avrei preso tra le braccia, che l’avrei stretto sussurrandogli che lo amavo e che l’avrei amato per sempre.
Sbagliate.
Gli avrei urlato con tutto il fiato di non mollare, gli avrei ordinato, e ripeto ordinato, di non chiudere gli occhi, gli avrei detto che la mia vita era ancora lunga e che non gli avrei permesso di farmela vivere senza di lui.
Stefano mi ascoltava sempre quando alzavo la voce e quello sarebbe stato il momento giusto per alzarla, per blaterargli che mi aveva promesso di non lasciarmi mai e quello era il momento giusto per dimostrarlo.
Ma quella notte io non c’ero.
Non ho voluto vedere le foto delle macerie, non ho voluto vedere nulla perchè mi sento tremendamente colpevole di non esserci stata, di non avergli dato un po’ della mia forza per salvarlo.
Lui era solo, in un’ auto traditrice, con ferite, ad aspettare il sopraggiungere della fine ed io sognavo fate e principesse al sicuro, nel mio letto.
Mi hanno avvertito della sua morte con una telefonata.Poche frasi sconnesse sono state capaci di distruggere la fortezza che assieme a lui mi ero costruita.
Ricordo ancora il giorno dopo della sua morte.
Sapevo che non sarebbe arrivato, sapevo che non l’avrei visto eppure per l’intero giorno l’ho aspettato nel mio giardino.
Aspettavo..non so nemmeno io cosa precisamente.
Aspettavo, a volte urlando a volte singhiozzando, a volte in silenzio.
Aspettavo qualcuno che mai più sarebbe tornato, incredula di aver perso tutto in un soffio di vento.
Si, Stefano se n’è andato così..nel tempo di una lacrima, di un sorriso, di un battito d’ali, di un urlo che permane nel cuore senza battiti.
9 risposte Pagina 2 di 2
Anonima,
la tua opinione è legittima.Siamo in uno Stato liberale indi per cui sei libera di pensare quello che più reputi giusto.
Ognuno al dolore reagisce in maniera diversa.
Io però, te lo assicuro, ho bisogno di sentirmi dire la frasi che tu giudichi banali.Ho bisogno di sentirmi dire che “domani sarà migliore, che andrò avanti, che il tempo lenirà il dolore” perchè questo è l’unico modo che mi rimane per autoconvincermene e per credere che si, il domani sarà meglio di oggi, di ieri.
Se queste cose mi fossero state dette immediatamente dopo la morte di Stefano le avrei rifiutate, sentendole troppo lontane e troppo vuote per giustificare la sofferenza.
Ma dalla morte di stefano sono ormai passati tanti, troppi mesi.
Di domani ne sono arrivati tanti, nessuno migliore ma se la gente continuerà a ripetermi che il dolore finirà potrò crederci sempre di più.
Credimi, ne ho realmente bisogno.
Un bacio.
Ciao carissima!
mi spiace nn averti potuto scrivere prima..
è già un poco sì che nn ti scrivo e nn vedevo l’ora di trovare un poco di tempo da dedicare alla mia carissima padovana!ho visto che hai scritto nuove dediche in questi giorni e che cmq son sempre tanti coloro che ti scrivono e ti sostengono e ciò mi fa un’enorme piacere!come stai?
sai della ultima lettera cos’è che m’è rimasto impresso nella mente?una tua frase
quando mi hai scritto di rivolere tutta la tua felicità, fino all’ultima goccia..ma mi è piaciuto il modo in cui l’hai scritta, la grinta e la decisione con cui l’hai quasi pronunciata..la grinta e la decisione che molto spesso ho intravisto e che così tanto mi piace di te!è così che ti voglio sentire!
possiamo dire che stai quindi un poco meglio
nonostante tutto?credo che anche aver vinto il concorso(a proposito..complimentoniii!!)
sia stato per te benefico..hai perfettamente
ragione quando scrivi che è stato un segnale
sì è stato un segno, un segno della vita che ti aspetta piena di soddisfazioni e gioie ma anche il riconoscimento del tuo valore e della bellezza esemplare della vostra storia
Ecco perchè credo sia così importante..nn è solo una scintilla di vita futura è anche una viva testimonianza del segno che ha lasciato in te la vostra storia e quindi Stefano..un’ulteriore prova del fatto che Stefano è ancora con te, dentro di te.
Scrivere è stato un modo per nn lasciare cadere tutto nell’oblio, per opporsi all’oblio della morte, per recuperare e fissare per sempre la bellezza incomparabile della vostra storia
Qui tu scrivi “aspettavo..nn so nemmeno io cosa precisamente”bè aspettavi lui..aspettavi di pacificarti con lui e col suo ricordo..in fondo Sabisse credo che anche Stefano possa avere una seconda possibilità..credo sia tu la sua seconda possibilità..ed io posso solo immaginare quanto sarà orgoglioso della sua piccola che so nn lo deluderà ma gli regalerà gioie infinite..tornerai alla vita ed alla felicità Sabisse nn ci sono dubbi..una volta che ti sarai riappacificata col suo ricordo il tuo sorriso sarà ancora più luminoso di quello che avevi..spero solo che quando ci incontreremo nn ne resterò troppo abbagliato!nn vorrei farla troppo lunga..
ora ti saluto.. abbraccio forte forte
e un bacio grande
Ti voglio bene
marco
Ciao Sabi,
ti ho scritto in una dedica qualche pagina indietro rispondendo alla tua precedente risposta, ma forse non l’hai tovata..
un abbraccio immenso e buona notte
è angosciante la storia… t fa scendere le lacrime e mi fa pensare che nn avrei fatto la tua stessa cosa…
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