Da sabisse per indimenticabile

Venezia.
Venezia distratta, luogo dove ho conosciuto Lui.Croce e delizia.
Venezia era una ragazza in balia della movida e al tempo stesso una persona appagata, persa negli occhi del suo compagno.
Venezia era sigaretta fumate in piena notte, canzoni ripetute e continui “Ti amo”.
Detti senza parsimonia, detti all’infinito sino a crederci, sino a sentirla dentro la felicità.
Venezia e passeggiate mano nella mano, Venezia e le sue vetrine.
Le decine di scalini, mentre lui mi prendeva in braccio.
Le sue lettere, l’impazienza di leggerle non appena svoltavo l’angolo di casa sua.
Venezia e le mille emozioni.
Venezia e il nostro amore.
Vissuto, voluto,desid e la sua morte, il suo incidente, la mia agonia emotiva.
Venezia improvvisamente vigliacca, fredda,farabutta.
e la tortura di ricordare, di rivedere Lui in ogni angolo senza trovarlo mai.
Venezia e Lui..Lui che ci ha vissuto e che vi riposa.
Venezia e le mie lacrime, il mio sgomento.
Venezia che ha contenuto la mia gioia e, in seguito, il mio dolore.
Ogni volta in cui ti rivedrò,ogni volta in cui ti vivrò penserò a quando abbracciando Lui, ti abbracciavo.
A quando amando Lui, ti amavo.
Venezia, cosa avrei dato affinchè tu mi cullassi ancora un po’ nell’ illusione di quel sogno ormai caduto.
Venezia, splendida,p me non sarai più bella com’eri.
Perchè da quando Lui non abita più in te, ai miei occhi sei solo nebbia e lagune.Ricordi e lacrime.
Venezia, perdonami se non so amarti, se non so odiarti, se non so dimenticarti.

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Da Elena

Carissima Sabisse,
quanto tempo dall?ultima volta in cui ho scritto eppure è come se non avessi mai lasciato questo spazio perché ti ho pensata con la stessa assiduità con cui lo facevo quando venivo qui a leggere di te e del tuo amore, attendendo le tue risposte. Mi sei mancata, tesoro, mi sei mancata tanto in questi due mesi, mi sono mancate le tue parole di conforto pur nel tuo sconforto, la tua forza che trapela da ogni tua parola, il semplice fatto di sapere che un tuo pensiero potesse essere rivolto a me. Non scrivo da prima natale, prima il pc guasto poi il ritorno a casa per le feste e la permanenza per due mesi per fare dei controlli per un?improvvisa allergia ai farmaci. Ma adesso va bene, adesso sono qui e vorrei continuare a starti vicino come ho fatto prima..
Come va? Come ti senti? È passato un anno dalla prima volta che ti ho scritto e un?altra primavera è in agguato, cosa ha in serbo per te? Forse il momento è arrivato, l?inverno è stato mite e la neve non tarderà a sciogliersi e tu ricordi, vero, cosa c?è sotto quella coltre bianca?!! Dopotutto credo tu abbia fatto dei passi da gigante, ma so che ci sono anche le ricadute e che le temi per la paura di retrocedere, di fare dei passi indietro che possano portarti nuovamente sull?orlo di quel baratro che ti ha inghiottito per mesi. Devi tenere duro però e tu lo sai, in fondo al cuore lo sai che stringere i denti servirà a qualcosa, che la speranza di ritrovare quella pace perduta non ti ha mai abbandonato del tutto neppure nei lunghi mesi di solitudine, di sofferenza, di strazio, di buio pesto.
Ho letto che sei stata a Milano e che hai visto quell?insegna in quel negozio di dischi..non potevo crederci!!da quattro anni la vedo ogni giorno, la mattina quando vado in uni e al pomeriggio quando torno a casa..all?inizio era un segno ben visibile per orientarmi e capire che ero più o meno a metà strada..da quando ho cominciato a leggerti invece, e tramite, le risposte alle tue dediche, ho ?conosciuto? Mariposa quell?insegna è diventata un simbolo ben diverso, è diventata un segno che chiama alla mente il ricordo di una persona che sento vicina e a cui mi sento in qualche modo legata..
Sono felice di essere tornata infine a scriverti, a presto..
Ti abbraccio forte, fortissimo

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Da sabisse

Ciao Elena,
da quanto tempo non ci sentivamo.
Davvero sono passati due mesi?Mi sembravano tre, quattro,cinque.
Non preoccuparti per non aver scritto, sono certa che tu abbia avuto buoni motivi.Piuttosto, questa tua allergia ai farmaci?Strai bene adesso?Hai fatto tutti i controlli?
Dio, come sono diventata apprensiva.
Mi sento una specie di mamma chioccia, perdona il paragone inusuale.
Sono felice che tu pensi che io abbia fatto passi da gigante, spero sia vero.
Tu come stai?Va tutto bene?
INSOMMA, anche tu vedi spesso quel negozio di cd…Adesso, ogni qualvota che lo vedrò penserò anche a te…
Ti stringo forte forte.

Ciao Alias,
mi chiedevo proprio che fine avesse fatto Bob e come stesse.
Non capisco perchè spesso, troppo spesso non venga pubblicato.
Comunque, digli che so che lui c’è e questo mi basta.
Strano il sogno..Sicuramente sarebbe bello incontrrci e sono sicura che accadrà presto.Stanne certa tesoro..
Ti voglio tanto bene.
Avrei tante cose da dirti, purtroppo devo scappare.Ma tornerò..stanne certo.

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