un giorno come un’altro… solito caldo, solito posto, soliti amici… la nostra era un’amicizia speciale fatta di telefonate alle 6 del mattino, pomeriggi al mare, le tue pazienti lezioni di nuoto, i passaggi per andare a ballare al fico, la tua maglietta per asciugarmi le lacrime, i cornetti caldi a mezzanotte, le corse in bici x non fare tardi la sera.. poi quel pom in sala per la prima volta in 2 anni ti 6 messo dalla sua parte… ti ho odiato, non credevo fosse possibile.. erano le 5, sono salita in macchina.. la prima volta in 2 anni che non venivo con te.. mi hai fissata con uno sguardo pentito e sei partito sgommando davanti a noi… un giro a colonnella per riprendere tuo cugino ma non 6 mai arrivato…
quella curva, il cellulare che squillava, quel gesto per evitare il motorino e te ne 6 andato e poi il fumo i segni che ho ancora per averti tirato fuori…
io che urlavo il tuo nome, tu che non ti svegliavi, quante scuse ho urlato su quella strada, quante lacrime ho versato su di te…
l’ambulanza, la corsa all’ospedale e poi la voce del dottore che diceva “mi dispiace”… lui che mi abbracciava, io che piangevo…
ti ho visto per l’ultima volta sul lettino dell’ospedale, sembrava che dormivi, ti ho accarezzato i capelli proprio come piaceva a te e ti ho chiesto scusa per l’ultima volta.
perchè infondo è stata colpa mia, xke tu eri arrabbiato, xke correvi e se c’ero avrei risposto io al cellulare e tu avresti visto il motorino…
invece per la prima volta non c’ero… ti ho lasciato solo… non sono nemmeno potuta venire al tuo funerale perchè t hanno riportato nel tuo paese… ho solo una cosa di te: la bandana che ti ho messo sulla testa e dove c’e ancora il tuo sangue…
l’ho nascosta in soffitta per ricordarmi che ho ucciso l’unica persona che mi fosse stata davvero vicina, che tenesse a me e che è morta per farmi capire che sbagliavo.. non ti scorderò mai shpirt!!!