Ricordo una favola.
Questa favola è stata scritta con le fiamme dell’amore,è vissuta in un tempo in cui le magie, i principi azzurri e i baci della buonanotte ancora esistevano.
Nessuno me l’ha raccontata per conciliare il mio sonno o per allietare le mie fantasie:semplicemente una persona me l’ha regalata e fatta vivere.
Una persona che ormai è volata verso altri orizzonti lasciandomi solo parole annerite con cui raccontare l’inizio e la fine di quello che è stato il sogno più bello che abbia mai posseduto.
Eccola qui, la mia favola:
“Tanto tempo fa, viveva una principessa dagli occhi azzurri e dai capelli color dell’oro.In tanti cercavano la strada per giungere al suo cuore ma essa era sapientemente celata e nessuno era in grado di trovarla e di percorrerla come la principessa avrebbe voluto.
Una sera, tra la calda musica estiva, sotto le stelle, un principe dagli occhi colore del cielo riuscì a capire che la strada per giungere al cuore della bella principessa non esisteva poichè nessuno l’aveva mai percorsa.
Comprese che avrebbe dovuto costruire con le sue mani quella strada e così,giorno dopo giorno, lo fece.
Le sue mani erano doloranti per la fatica, il suo sforzo sembrava senza fine ma egli sapeva che mai e poi mai si sarebbe arreso.D’altronde era un principe e come tale gli era stato insegnato a lottare, a battersi valorosamente per ciò in cui credeva.
Era prima volta che lui, tanto ardito e conteso dalle donzelle di corte, aveva deciso di scendere in campo e battersi per amore e per ottenere quella principessa che fin dal primo sguardo lo aveva fatto innamorare perdutamente.
Il principe baciato dal sole che aveva sfidato il vento ottenne la sua vittoria e arrivò al cuore della sua amata, conquistandolo e scrivendovi il suo nome.
Per l’incisione di quelle sillabe non usò la sua spada lucente:il cuore era fragile a temeva di scalfirlo.
Così usò polvere di stella e da quel momento ogni battito cantava il suo nome.
I principi vissero l’amore puro:scoprirono i sentieri che portano alla felicità e li percorsero.Insieme.Mano nella mano.
Si promisero l’eternità poichè il loro unico desiderio era quello di vivere per sempre l’uno accanto all’altra.
Ma un giorno, un terribile giorno il cielo si ammalò,perse il suo colore tingendosi di nero.Lacrime di pioggia scendevano e gli angeli iniziarono a chiedersi come avrebbero potuto restituire al cielo il suo naturale colore.
Ormai presi dalla disperazione, gli angeli si ricordarono del valoroso principe che aveva gli occhi più belli che avessero mai visto e lo chiamarono a sè.
Il principe non riuscì a sottrarsi al loro volere e fu costretto a chiudere per sempre i suoi occhi donando il loro magico azzurro al cielo, che guarì.
La principessa rimase sola, invasa dal dolore, smarrita nel suo castello troppo grande.
Con una differenza:la strada per giungere al suo cuore ormai era stata costruita e quindi un altro principe su di un altro cavallo avrebbero potuto raggiungerla e curare le ferite del suo cuore stanco.
..Ancora oggi, nonostante sia passato tanto tempo, ogni volta in cui la principessa dai capelli d’oro alza la testa al cielo, ritrova in esso il colore degli occhi del suo principe e sa che la promessa di stare insieme per l’infinità non è stata spezzata.
Il principe infatti senpre veglia sulla sua principessa e, affinchè lei non lo dimentichi, ogni mattino tinge il cielo dell’eterno azzurro dei suoi occhi.
Quando invece piove, quelle sono le calde lacrime che il principe non riece a trattenere guardando dall’alto la sua amata e chiedendosi quanto a lungo dovrà aspettare prima di ricongiungersi a lei.
Di notte, il principe non può regalare alla bella principessa il ricordo dei suoi occhi azzurri e così si limita ad accendere tutte le stelle, una per una.
Ogni stella simboleggia il loro amore, ogni stella è uno spiraglio di luce che il principe cerca di regalare alla sua principessa per rischiarare la sua notte nera.
Affinchè il loro amore non possa mai morire nè venir dimenticato, per sempre ci saranno albe, cieli limpidi e stelle a rischiarare le anime di altri cuori limpidi.