MI BUCO
ti ricordi? ti vidi per la prima volta all’uscita della scuola sopra un motorino senza marmitta e sigaretta spenta.
ti avvicinasti alle mie amiche ma loro si allontanavano.
non riuscivo a capire, allora venisti da me: “hai da accendere?”
ti guardai: “no mi dispiace” te ne andasti, spalle curve.
la seconda volta non ti riconobbi, eri in un bar, mi chiamasti con un “hei” chiesi alle mie amiche di te, tutte mi dettero la stessa risposta: “lascialo perdere è uno sbandato” sentì parlare di te dalla professoressa di francese: “è un ragazzo difficile, forze un drogato” nel pomeriggio mi salutasti, ci fermammo a parlare, ad un tratto una doccia fredda “MI BUCO” rimasi senza fiato, mi urlasti: “certo, certo che non mi credi è difficile essere estranei in un mondo in cui tutti pensano a se” mi dicesti: “spero di rivederti preso”
la mano mi tremava e mi accorsi che avevi le lacrime agli occhi, poi una richiesta strana “mi presti il tuo diario solo x qualche giorno” te lo diedi.
dopo qualche giorno un tuo compagno di classe venne a riportarmelo io gli chiesi: D**** è malato?”
mi guardò e disse: “come non lo sai? D**** è morto il 26” ho un nodo alla gola, oro sono qui al suo banco con il diario aperto al giorno ventisei, c’è solo una parola:
“RICORDAMI”
11 risposte Pagina 3 di 3
questa storia è scritta sui diari..è una balla
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