Le tue ambizioni e i tuoi sogni per sempre rimarranno irrealizzati desideri.
Non li avrai mai i bambini dagli occhi azzurri che tanto volevi.A 40 anni, ma li volevi.
Non saprai mai quanto bianca è la spiaggia polinesiana, non potrai mai immergerti in quelle acque cristalline in cui io avrei potuto riconoscere il colore dei tuoi occhi.
Non terminerai mai i tuoi studi, ma in fondo forse non l’avresti fatto comunque.
Perchè tu eri fatto di sogni, di vita, di poesia e non trovavi niente di tutto ciò nei tuoi libri.
Non tornerai più nella Venezia che tanto amavi, con le sue strade, i suoi vicoli per me tutti uguali.
Non imparerai mai lo spagnolo, non mi porterai mai a Madrid per “farmi appurare di quanto lo sai bene”.
Non perdonerai mai tuo padre per la stupida freddezza con cui cercava di farti diventare un “uomo”,con cui tentava di pianificare ogni istante della tua vita.
Non prenderai mai la patente nautica, non conoscerai mai Elisabetta Canalis per dirle che “gli uomini preferiscono le bionde ma sposano le more e tu hai scelto lei”.
Non riuscirai mai a vivere in una casa completamente progettata da te, in tutto e per tutto.
Non insegnerai mai al tuo cane a rispondere e ad ubbidire ai tuoi comandi ma in fondo, lui ti amava anche per questo.
Non riuscirai mai a contare tutte le stelle.
Nel cielo, lo so bene, adesso ce n’è una in più.
18 risposte Pagina 2 di 4
Ciao Carlo..
Mi aiuta scrivere invece, te lo assicuro.
In quanto al tuo consiglio di riprendere in mano la vita, vedi come ho già detto io sto facendo tutto il possibile:faccio mille cose, cerco di essere sempre attiva, ho praticamente smesso di parlare a tutti i miei cari di Stefano.Non vivo nell’ombra, o almeno non credo di farlo.
Scrivere è l’unico modo per ricordarlo, per sentirlo, per ritrovarlo da una vita in cui in tutti i modi cerco di nascondere il suo nome.è una specie di doppia personalità.
Se vivessi senza scacciare il suo ricordo non appena mi viene in mente sarei in un pianto continuo..Solo mentre scrivo posso concedermi di tornare indietro con le mente, lasciandomi trasportare dai ricordi, dai pensieri che in mezzo alla folla invece cerco di scacciare e di spingere a fondo.
Probabilmente non mi sono espressa bene, credo tu non possa capirmi ma spero tu lo faccia.Un bacio.
Ciao sabisse,
leggo sempre le tue ddike x il tuo Stefano e ogni volta mi commuovo… mi agiungo al tuo dolore e t sono vicina… cmq mi piacerebbe saxe ke lavoro fai mi pare d aver letto ke fai la modella ma nn ne sono sicura… se è così allora 6 famosa???se si mi piacerebbe saxe qual’è il tuo vero nome cioè se t conosco, se 6 conosciuta… t ripeto ke t ssto vicina e se hai bisogno… CERCAMI ciao cara sabisse un bacio e un abbraccio forte se t va risp
Giada, io studio.La modella la facevo sporadicamente, tanto per fare ma ora ho smesso.Forse un giorno riprenderò..
Non sono famosa, figurati..
Ma in questo tuo periodo bruttissimo e dolorossisimo, i tuoi non ti stanno vicino? Tu vivevi con Stefano? Avevate la stessa età?
Ti sono vicina un bacio.
Ciao Sabisse.Sai, posso capirti in parte perchè tanti anni fa sono io stesso rimasto coinvolto in un gravissimo incidente in cui il mio migliore amico di allora, sono passati nove anni, non ce la fece.Feci un pò quello che stai facendo tu, cioè non ne parlavo in famiglia per non far stare male i miei, mi impegnai a fondo nello studio, anche se il pensiero era spesso rivolto all’incidente, e al mio amico che non c’era più.Presto quell’argomento divenne una specie di tabù:non ne parlavo mai con nessuno, nemmeno gli amici, e oggi non so se feci bene oppure no.Piano piano poi la vita mi riprese, il dolore si fece più accettabile, la rabbia per un ragazzo di appena 19 anni morto così divenne amarezza, e la vita continuò.Questo è il mio “segreto”,chissà che non sia uno dei fattori della solitudine che a volte, quasi senza motivo, mi prende.Non creare una doppia personalità, il dolore piano piano bisogna esprimerlo, con qualche amico fidato, con un estraneo anche magari, parlare secondo me ti aiuterebbe.Piangeresti molto, è vero:ma ti farebbe male?Piangere fa bene, non rifiutare il tuo dolore.E lascia che la vita ti riprenda, non chiudere la porta ai pensieri positivi.
Dici che scrivere ti aiuta, lo capisco sai.Anche io sono così.Però non devi rifugiarti qui dimenticando che fuori i tuoi amici e i tuoi cari non aspettano altro che tu parli con loro.Io con i miei non ci sono mai riuscito, mai,nemmeno con i miei fratelli a sfiorare l’argomento.Ma con qualche carissimo amico ce l’ho fatta, e mi ha aiutato molto, perchè il dolore deve venir fuori nella vita reale.Solo qui non basta.
Spero di non essere stato invadente con qualche consiglio, mi permetto perchè ho vissuto una situazione tragica e so che è davvero brutto come ci si sente.
Un abbraccio
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