la mia migliore amika, si la piu brava tra tutte le altre, che mi voleva un mondo di bene, eravamo al mercato una mattina di domenica come le altre… piu o meno, mi raccontavi della tua scola, il liceo linguistico, diel tuo furturo, io ti ho detto di andare avanti che mi si era slacciata la scarpa, se non mi fossi fermata, tu sei andata avanti, hai attraversato la strada, in quel momento io stavo alzandomi e boom mi sei morta davanti agli okki, quella makkina con su quell’uomo che andava in contro senso, io mi avvicinai correndo, ti chiusi gli okki, ti asciugai il sangue che colava dalla bokka e urlai che ti serviva un medico, ma era troppo tardi, tu avevi smesso di vivere sul colpo, senza neanche un saluto, da lassu mi guardi, vorrei dirti per l’ultima volta che sei la migliore, e vorrei salutarti e abbracciarti, mi maki tantissimo