Ho scritto di Jack, per Jack, ora voglio dire a Davide, il suo, il mio, il migliore amico di tutti, perchè ascoltava sempre tutti e non faceva arrabbiare nessuno. Quel ragazzo, che mi ha visto crescere, quel ragazzo che quando Jack se n’è andato mi ha abbracciato forte e mi ha detto che se un giorno ero pronta a sorridere lui avrebbe preso quel sorriso come la cosa più bella del mondo. Ora quel ragazzo ha fantasmi di cicatrici sul polso, alcune vecchie altre troppo recenti. E ora che è estate non può più nasconderle, le hanno viste tutti, e lui già pensa a come farsi perdonare. ma non è lui che dev’essere perdonato, e lui che ci deve perdonare, per non averlo capito. Scusami Dade, se non me ne sono accorta, troppo occupata a pensare a come affrontare la notte costellata di incubi e pianti, scusami piccolo uomo. Ora sei in un ospedale, non ci starai per tanto perchè sei grande, ma quanto basta. E quando uscirai Dade, te lo prometto, che io sorriderò per te. SOlo per te. Non posso farlo ora, che ti vengo a trovare, perchè mi viene solo da paingere e non sarebbe spontaneo, ma quando sarai fuori, io ti abbraccerò e riderò tanto da farti venire la pelle d’oca sul collo, come dicevi tu. Ne hai voglia Davide? per favore…