cammino per casa…mi avvicino a te su quel letto…che te ne stai andando…tremi forte, hai gli occhi lucidi…mi dici: “La mamma…”_ e poi te ne vai, finalmente, dopo tante sofferenze…non avrei mai voluto vedere il giorno in cui te ne saresti andato…ma ormai lo sapevo da qualche mese che non c’era più speranza…i medici l’avevano detto…e speravo di trovarti morto al mattino per evitarti ogni sofferenza, figlio mio…volevi la mamma ma propio in quel momento non c’era, era andata a prendere tua sorella a scuola…quella stessa scuola dove avresti dovuto affrontare l’ultimo anno ma non hai neanche potuto cominciarlo…figlio mio, come mi manca sentire la tua voce…come mi manca abbracciarti…è dura ritrovarsi a pensare a quante cose avresti ancora dovuto fare…a quante cose avresti dovuto imparare…a quante ne avrei dovute imparare io da te…ti avrei dovuto inseganre a guidare, ti avrei dovuto vedere diplomato, pagarti l’ìuniversità…invece quella malattia non ti ha dato scampo…tesoro, piccolo, luce dei miei occhi, cuore mio, sangue mio, respiro mio…chi mi ridarà quanto mi è stato tolto? Come potrò ritornare a vivere? A vivere senza di te che eri tutto per me?! Chi mi darà la forza per consolare tua sorella, tua madre…lo sapevamo che te ne saresti andato ma non volevamo crederci…la tua assenza è schiacciante…figlio, vita, nico di papà… ho il tuo nome marchiato a fuoco su ogni parte del mio corpo, Samuele…Samuele…Samuele. della mia vita…nessuna parola può descrivere l’amore che si prova per una propria creatura…e nessuna può minimamente rappresentare questo mio dolore. Ti ho amato e ti amerò con tutto me stesso.