… caldo torrido, ventilatore acceso, tv a basso volume, una sigaretta accesa, una sigaretta spenta, un letto, lenzuola bianche, noi due tra quelle lenzuola bianche. io e te. abbracciati. a guardare la tv a basso volume. col vento caldo del ventilatore su di noi. Tu che fumi, io a girare e rigirare tra le mani una sigaretta spenta.
“ti amo”…
due semplici, ma intense parole, che non hai mai avuto il coraggio di dirmi. Ma le hai dette oggi. in un letto con delle lenzuola bianche, mentre fumi la tua sigaretta e stai abbracciato ame. Solo un sorriso da parte mia, poi un bacio.
“devo andare” dicesti.
“ok, amore… a stasera” dissi io.
” passo a prenderti alle 7″
“ok, ale”.
“la fumi quella sigaretta?”
“no, tieni”…
Le quattro. Le cinque. Le sei.
“vado a prepararmi” penso.
Io, sotto la doccia. In bagno c’è anche lo stereo, dentro lo stereo il tuo cd. Quello con la nostra canzone.
“always” canticchio, forse non troppo convinta…
Le sette.
Le sette e dieci.
Le sette e venti.
Le sette e mezza.
“Ale, caspita, avevi detto le sette!” penso io.
Il cellulare squilla, nessuna risposta.
“Lo raggiungo a casa” mi dico, arrabbiata.
Le sette e 55.
Casa tua. gente. Una macchina distrutta. Sangue…

… caldo torrido, ventilatore acceso, tv a basso volume, una sigaretta spenta, un letto, lenzuola bianche.
… io, da sola, tra quelle lenzuola bianche…

… Ale… ritorna…