Da la tua stella per ns angelo biondo
Zona di Torino

Amore, mio. E’ domenica pomeriggio, e geralmente a quest’ora tu saresti allo stadio, o a giocare. La tua Juve, amore mio, sta vincendo. Mi manchi visceralmente. Mi manchi da morire anch’io. Non so cosa fa più male, se il non averti non me, se il fatto che non crescerai nè invecchierai, se il fatto che non vedrò mai più i tuoi occhi, il tuo sorriso o il tuo nasone storto. Tu mi chiamavi “stella”, tu mi dicevi “guarda le stelle amore mio, e saremo sempre vicini”, amore mio, però tu ti riferivi ai tuoi viaggi a Parigi o a New York, non a un viaggio così lungo e così brutto. Per ogni stella che s’è accesa in cielo, per ogni volta che ti penserò, per ogni strada che percorrerò e che non mi porterà in nessun posto, per quello che ho imparato ma non so, per ogni amico che tocca il cuore, per ogni cuore che ringrazierò, per ogni stato d’animo che non mi fa dormire, per quello che stanotte sognerò, per tutto il mare che abbiamo intorno, per tutto il corollario delle Alpi che ci circonda e per la collina, per tutte le emozioni che mi hai dato, per l’amore che non avrò mai più, per la vita che a volte non è
come quella sognata, per tutto ciò AMORE STAMMI VICINO, per le fragole in piazza Castello, per il gelato alla soia che fa schifo in via Garibaldi, per la mia vita adesso e quello che farò da grande, per l’uomo che forse un giorno mi sposerà, per i vizi che mi hai dato, per tutta la passione che c’è stata tra noi e ha riempito le fredde giornare invernali, per le notti a far l’amore nascosti da una bugia ai nostri genitori, per quando hai preso la patente, per il cielo su Torino, per i sassi sul Po nella zona della Gran Madre, per le panchine che in piazza Castello spostano ogni cinque minuti, per le fontane che non aprono, per tutti gli anni passati con te, AMORE STAMMI VICINO.
Mi sta scoppiando il cuore, la testa, e gli occhi. TI AMO, DIEGO, TI AMO. MIO BELLISSIMO ANGELO BIONDO, TORNA DA ME, O SE NO, AMORE MIO, ARRIVERO’ DA TE.

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Da la tua stella

amore, dio santo quanto mi manchi. dodici giorni fa stavi bene. ancora per qualche ora saresti stato bene, e io in queste ore, amore mio invece di dormire avrei potuto e dovuto dirti tante cose. che ti amo, ti amo. ti amo. ti amo. ti amo, mio grande angelo biondo. ti amo. e mi stai mancando da morire. non doveva finire così, non dovevi finire così. ti amo, ti amo. ti amo, die’. ti amo.

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Da Luca

Capitano, buongiorno.
Sono Luca, “uno dei tuoi uomini”, intesi come compagni di squadra, ovvio.
La tua maglia, col numero 7, hanno proposto di ritirarla. Io propongo un’alternativa: che la prenda Steo.
Io so che tu avresti voluto così.
Mi manchi marsùn!

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Da Flavio

Diego amava la Juve.
Diego amava lo snowboard.
Diego amava De Andrè.
Diego amava Torino, intesa come città.
Diego amava piazza Castello, San carlo e Carlo Alberto.
Diego amava il lungo Po.
Diego amava non andare scuola.
Diego amava quando si vede il fiato d’inverno.
Diego amava fare lo scemo.
Diego amava vivere
Diego amava il pallone.
Diego amava i manti erbosi.
Diego amava l’irlanda.
E noi amavamo Diego.

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Da Morgana

Cara Alessandra, è da tre giorni che leggo le vostre dediche. Ogni rigo scritto per Diego è pieno di amore, rabbia e dolore. Vivere senza la persona che ami è qualcosa di disarmante, oltre che di crudelmente ingiusto. So quant’è brutto amare qualcuno e vederlo sfuggire dalle mani..ma sai, la vita è anche questo. Stai vivendo(state vivendo) un’esperienza terribile e forse il mio commento suonerò banale e retorico. Di fatti, non scrivo per farvi sentire meglio(non potrei) o per cambiare la situazione (irreversibile),ma lascio qui il mio commento, perchè a volte, parlare ed ascolare(in qst caso scrivere) o cmq esprimersi, fa davvero bene.Il dolore non passa, ci si convive col tempo e lo si trasforma in forza.Le persone che amiamo non moriranno mai, se le portiamo dentro noi…Proprio le piccole cose, i momenti d’imbarazzo, i silenzi pieni di parole, le risate scoppiate all’improvvso, i baci inaspettati, quel litigio stupido, il suo capo spettinato al mattino, la buonanotte.. Cerca di portare dentro te tutto, è solo così che resterà sempre con te. Forse non a caso aveva scelto di chiamarti “la sua stella”:qualcosa di lontano nel tempo e nello spazio, ma che esiste, illumina e guida. Lascia che sia lui la tua stella. Scusa se ho scritto qualcosa di banale, quando ci si avvicina ad argomenti così delicati si rischia di diventare e sembrare rerotici. Ti abbraccio forte Ale, cerca di portare con te il suo sorriso, sempre e lascia ceh questo ti dia forza ogni giorno. Andrà bene.

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Da Viola

Mi chiamo Viola e ho conosciuto Diego al corso estivo di matematica di recupero (mal comune, mezzo gaudio..) Entrava in classe dicendo “mm.. che sonno.. mah, mi metto davanti.. CHE COSì CAPISCO”.
Ciao bello, ci mancherai.

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