11, 13,14febbraio.
L’11 febbraio, sai, amore, sono cominciate le Olimpiadi. Il giorno del tuo compleanno. Il giorno di quelli che sarebbero stati i tuoi diciannove anni. Chiudo gli occhi, ti ricordo mentre uscivi dal campo applaudendo, amava lo sport.
A Diego piacerebbe da matti questa città, una Torino invasa dalla gente, dagli stranieri. Dovrebbe vedere quant’è bella Torino in questi giorni, tutta ripulita. E dovrebbe vedere come sono pieni i Murazzi la sera, e come sono belle le luci d’autore, anche a febbraio, non solo a Natale. Buon compleanno, bel biondino.
13 febbraio. Sono cinque mesi, cinque mesi che un mercoledì qualunque, un mercoledì di metà settembre te ne sei andato, dopo qualche giorno di agonia e sofferenze. Non è tanto importante, mi dico, che sia il 13, tanto Diego mi manca allo stesso modo ogni giorno. E invece no. Il 13 mi sembra possibile portare indietro il tempo, riuscire a dirgli ancora quelle cose che non saprà mai.
14febbraio. Buon SanValentino, amore mio. L’anno scorso mi hai tirato pacco perchè giocava la Juve.. quest’anno, quest’anno che scusa hai?
15febbraio. Partiamo per due giorni a Bardonecchia. Lo vorrei con me, ancora una volta, almeno un momento. Perchè scrivere, sì, mi sfoga, ma le mie parole non sono altro che composizioni di frasi, anche poco grammaticali, e non sono capace di esprimere la violenza che mi porto dietro ogni notte. L’ansia che mi assale. La sua mancanza.
