concordo pienamente con mamy..

Le circostanze ci portano a esserlo

Si mal sopporta quando c’è convivenza forzata, quando non si tiene conto della natura dei popoli, ogniuno ( ogni popolo) ha un suo schema mentale che è poi stile di vita, quindi abitudini organizzazione sociale, approccio alla vita, relazioni umane, affetti etc.etc. in natura non esiste una commistione caotica come vediamo oggi nelle società di mezzo mondo, è una forzatura innaturale, che sfocia in quello che provocatoriamente si definisce razzismo.
Si studino le basi dell’antropologia, per capire che gli istinti primari non si possono cancellare, ma vanno tenuti in considerazione se si vuole una società equilibrata e produttiva, e per convincersi si studi la storia dei popoli e delle loro società come sono nate e perchè sono scomparse invece di evolversi come naturalmente dovrebbe accadere.

Comincio a dare segni di intolleranza verso alcuni stranieri..io sono per la convivenza civile basata sul rispetto reciproco ma sembra che gli extracomunitari non conoscono il significato di questa parola..si sentono i padroni..dovrebbero rispettare e soprattutto adeguarsi al nostro modo di essere e pensare..ciò che non concepisco è l’assenza di crocefissi in molte scuole..lo stato dovrebbe pensare prima a noi ma sembra il contrario…fosse per me rispedirei quasi tutti nel loro paese fatta eccezione per per pochi..

Non ero razzista, ma leggendo queste risposte lo sono diventato… provo un’indicibile avversione verso gli italiani.