Da Svalvolata per VMZ

Non so cosa mi è piaciuto di te. Forse la distanza che ho subito percepito. La freddezza. L’indisponibilità. Tutte cose avvolte nel loro bel cartoccetto di dolore, giustamente. Mi sei piaciuto per i motivi sbagliati, indubbio. Peccato. Te l’ho già detto diverse volte. Ma peccato per me, intendo stavolta: non avrei dovuto degnarti di uno sguardo. Di attenzioni che non ti meritavi. Vorrei poter dire che sei stato così freddo per paura. Ma è tutto più semplice: non ti sono mai piaciuta abbastanza. Ok per qualche scopata, ma nemmeno in grado di lasciarti andare neppure in quelle. Controllo, controllo. E ovviamente rimprovero a te i miei più oscuri difetti. Mio caro specchio. Che m**da di persona che sono, ora che ti ho trovato lo capisco meglio. Quanto lavoro da fare. Quanta scorza da perdere.

Eppure tu sei così, e io l’ho capito SUBITO. Sei così da un po’. E non cambierai. Di certo non per me.

Vorrei augurarti buona fortuna, ma non riesco bene. Non so che fare. Non so che sperare.

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