Posso capire il dolore, lo capisco molto bene, per questo preferisco pensare sia meglio evitare di fermarsi nel dolore, ma uscirne, pensarci e ripensarci a che serve se non ad alimentarne dell’altro ?, la situazione che descrivi non funzionava, bisogna essere realisti per guarire da certe ferite, se continui a toccarle non guariscono, il tuo cuore rimane chiuso magari a persone più adatte a te, hai fatto un’esperienza ora sai cose che prima non conoscevi.
Il vantaggio di scrivere è di poter magari avere opinioni distaccate, questo è importante anche se sembrano idiozie.
L’egoismo che intendo è quando una persona vive l’amore sulle proprie emozioni, di possesso, di controllo, etc.etc. questo atteggiamento non a tutti piace subirlo, è difficile capire una storia quando si è dentro, qui non ho mai o quasi mai letto di un giudizio che coinvolga come responsabile anche l’autore/trice di solito sono autrici, possibile che la colpa sia sempre dell’altro ? bisognerebbe conoscere le vicende.
Visto che qui ci sei tu, secondo questo ragionamento, stimolarti ad un giudizio non troppo di parte, è utile più che a darti solo ragione, imparare ad assumersi le proprie responsabilità, ha un vantaggio, non dai troppi alibi a te stessa, l’io nel caso non fosse chiaro, è un po’ dispettoso, se gli dai corda è finita, il dolore è una sorta di segnale d’offesa di questo io, è come se dicesse, non è possibile essere ignorato, non è possibile che mi sia sbagliato, invece col ragionamento è un po’ di umiltà limiti qualcosa che potrebbe finire per prendere possesso pieno della tua persona cosciente, quella che vive in prima persona, che parla e scrive, capisci ? pensare e concludere che non era la persona giusta, ma non è la fine del mondo hai davanti tempo e nuove occasioni, col vantaggio che ora conosco più cose di prima.
Un bacio a Sara e a te anonima.