Non m’interessa, sul serio, non ci sto male, non ci penso nemmeno più. Ho dimenticato tutto, non mi manca più l’aria quando qualche ricordo riaffiora, non mi si scatena più una lotta tra fegato e stomaco e tutto il resto, ogni volta che incontro quegli sguardi per caso. Non mi manca assolutamente niente. Non ho bisogno di nessuno. E’ anche stato meglio così, è successa la cosa migliore, doveva accadere. Voglio dire, mi è andata anche bene, chissà se fosse andata in un altro modo… sarebbe stato sicuramente peggio. Non sto male. Sto benissimo. E’ tutto perfetto, va alla grande.
Chissà quante altre banalissime, ridicole e inutili bugie riuscirei a buttar giù, come fossero pillole, nei prossimi trenta secondi. Tanto vale mettermi a buttar giù pillole vere, così che le bugie, per almeno un po’ di tempo, diventino quasi realtà.
Le persone, le persone, sono loro le nostre vere droghe. Da alcune siamo dipendenti, altre ci incuriosiscono ma, una volta provate, conosciute un po’, non ci interessano più; alcune sono medicine, o droghe leggere, ci salvano o ci rendono più felici; altre possono ucciderci, possono mandarci in uno stato di confusione, paranoia, ansia, rabbia, angoscia, dopo averci fatto provare un po’ di leggerezza, felicità temporanea. Siamo tutti drogati di persone. Di amore, amicizia, relazioni di qualsiasi tipo, l’importante è averne. Il motivo? Siamo pazzi masochisti o ipocriti egoisti. Buoni e cattivi, tutti un po’ matti.
Io ammetto di essere tra le peggiori. Ma non sono diventata così… così da sola. E’ sempre merito (COLPA) delle persone, di quelle che ora mi fanno buttar giù bugie su bugie come fossero pillole.