Sai, delle volte mi chiedo se tu abbia mai compreso le ragioni del mio volerti volutamente ignorare a un certo punto…
Chissà cosa hai mai pensato del mio voler rifuggire ai tuoi sguardi? E del mio allontanamento?
Ti andrebbe di conoscere la risposta? All’inizio ho agito così perché non riuscivo a reggere i tuoi sguardi intensi e penetranti, ma in seguito è diventato indispensabile per me, l’ho fatto per proteggermi da un qualcosa che capivo mi avrebbe completamente rapita, consumata e resa inerme. L’ho fatto anche per proteggere e per placare un’ impetuosa fiamma che immagino avrebbe arso potentemente, ma che, presumibilmente, sarebbe svanita troppo in fretta, lasciando al suo posto solo cenere, come avviene, in genere, quando si vivono le più grandi passioni.
Col tempo, però, ho compreso di sbagliarmi al riguardo, sarebbe stato più azzeccato riflettere sul pensiero di Confucio in merito al “fuoco a lungo celato”… Infatti, sono stata sopraffatta dalla sciocca e ingenua convinzione che un giorno, prima o poi, sarei riuscita a dimenticare senza procurare male a nessuno.
Non so se tu abbia mai potuto immaginare alcuni di questi miei pensieri…
So di certo che anche io ho degli interrogativi riguardo alcuni tuoi atteggiamenti, ai quali non ho mai saputo associare le risposte, ad esempio…
Perché mi guardavi così intensamente?
Perché spesso ti sei avvicinato a me di spalle, senza che io potessi notare il tuo arrivo, cercando delle occasioni per sfiorarmi o sussurrarmi qualcosa o starmi semplicemente vicino?
Perché mi punzecchiavi spesso con certe frasi? Quali ragioni ti spingevano a farlo?
Perché mi hai rivolto alcuni gesti così cortesi, così premurosi?
Ora, nonostante queste domande continuino a riecheggiare in me, sappi che non mi aspetto alcuna risposta, d’altronde ho scelto la strada dell’assenza e del silenzio, dunque è logico continuare a vivere nei dubbi.
Un caro e affettuoso saluto.