Da A per Marco
Zona di Roma

Ormai, dopo mesi in cui cercavo di avvicinarmi a te col cuore e con la mente, visto che non potevo farlo fisicamente e neanche tramite i mezzi di comunicazione, posso vantarmi (che parola inadatta) di aver instaurato con te un certo legame immateriale, energetico. Ed, infatti, tutte quelle volte quando improvvisamente ti sentivo vicino vicino a me, subito arrivava da parte tua un messaggio, una visualizzazione dello stato, una risposta… e non ho sbagliato neanche una volta.

Ti sento sempre, nel senso che percepisco sempre la tua presenza in questo mondo, a volte di più, a volte di meno, come se tu fossi un aereo che sparisce dai radar della mia anima. A volte non ti sento per due o tre giorni, anche di più. E così è anche adesso… ti sento sempre più lontano, quasi inesistente, il che significa che non mi stai pensando per niente e forse hai perso completamente l’interesse (già inesistente poi) nei miei confronti.

Tanta, tanta tristezza, non quella leggera e nostalgica che sotto sotto ci riscalda il cuore, ma quella brutta, cupa, che priva delle forze ed invecchia. Di giorno un giorno mi spengo e mi chiudo in me stessa. Eppure, sai, in fondo provo una soddisfazione strana per il fatto che – indirittamente ed involontariamente – mi stai uccidendo, perché in qualche modo significa che stai agendo nei miei confronti (che anche uccidere con l’indifferenza è sempre, in un certo senso, agire).

Spezzamelo, questo cuore, daje.

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