Io Ti Amo.

Ma tu lo sai cosa sei?
Questa sera che dirai, dove sarai, leggendo, per chi saranno i tuoi pensieri. Domande.
Limiti da non varcare, sempre, perché tutto rimanga lontano, lontano da me.
L’assurdo è che non siamo nulla io e te e, mi manchi.
Questo non è un orizzonte? L’orizzonte è un luogo di fuga, dall’ordinario, da quello che il pratico del vivere costringe, confina. E’ un confine da sconfinare, un varco del personale mondo nel quale sentirsi liberi, di stringersi, di portare ogni cosa, tutto ciò che vogliamo, Lei, è così, una pausa in una sinfonia in cui tutto è sospeso. Riportato all’eterno, all’essenziale.
L’orizzonte è l’urto della contraddizione, una compresenza di forme e di suoni, un tempo senza il tempo.

Chiudi gli occhi, alza le mani, riesci a sentire?
Lo senti questo suono? E’ la voce di tutte le cose mute

Provo a rispondere…
Sono una complicata come te, ma tu mi batti ( giuro!); non a caso mi ha colpito la tua dedica e scrivo per la terza volta. Detto questo mi immergo nella dissertazione.
Vuoi sapere cosa sento? Il suono del silenzio, perche’ anche il silenzio e’ una forma di comunicazione; basta solo saper ascoltare.
Non a caso un noto proverbio dice:
“Il silenzio e’ d’oro e la parola e’ d’argento.”
Le parole hanno un loro valore e, se usate in modo improprio, costruiscono un muro: il muro del silenzio, fatto soprattutto di limiti e parole non dette che creano la distanza.
Ecco perche’ nella prima risposta ti suggerivo la VERITA’, qualunque essa sia.
Credo che nessuno, di fronte ad una richiesta di chiarezza, non sia disposto ad ascoltare. Ma di certo, ti chiedo scusa, questo non e’ il luogo adatto; qui puoi esprimere le tue emozioni ma non avere la risposta che cerchi, perche’ solo Lei puo’ darla.
Cosi’, giusto per dire, ogni tanto usare il cell anziche’ internet aiuterebbe, non credi?
Forse questa linea immaginaria dell’orizzonte finalmente avrebbe un varco nella possibilita’…