Non è che voglia essere bugiardo, è solo che non sai la verità.
Sei una guerra, di quelle piccole.
Tu hai fatto costruire al nomade che c’è in me una casa per restarci.
Sei di assurda bellezza, anche solo guardarti mi calma.
Non guarirò, ti evito perché tutto di te mi confonde.
Sapere che non sarai mai mia è una rinuncia alla vita.
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Proprio perché lei è un orizzonte devi andare oltre alle apparenze desertiche del tuo interiore solo li riuscirai a delimitarne il confine e sapere che in un miraggio c’e vita.
Perdonate le poche parole, oggi ho i pensieri assopiti, la mia ragione è tra le onde del mare.
Si ognuno con le proprie vite, comunque si “condivido qualcosa”, qualcuno scrisse, quando vuoi qualcosa allunga la mano e prendila, ma quello che afferri deve poter restare, non è così?
Risponderò con calma, adesso non so pensare, ho la mente colma di Lei.
Lei e’ un orizzonte…
Una definizione non da poco, considerate le accezioni che la parola orizzonte comporta.
Da piccola trascorrevo ore a guardare la linea dell’orizzonte, convinta che arrivando al confine avrei potuto toccarlo con una mano. Ovviamente era 1impossibile, perche’ l’orizzonte e’ una linea immaginaria che divide la Terra dal cielo. Ma, nella fantasia di un bambino tutto e’ possibile e impossibile allo stesso tempo.
Non a caso, poeti, filosofi e scienziati ricorrono a questo concetto per definire il senso del “limite”.
Tra le tante definizioni io prediligo quella di Husserl: l’orizzonte e’ il concetto a cui ci si appella per spiegare come in ogni momento della nostra esperienza vissuta, noi siamo aperti contemporaneamente verso il passato e verso il futuro. Una tensione continua tra finito (ora) e infinito (dopo).
Sai cosa penso? La VERITA’, qualunque essa sia, se conforme alla realta’ delle cose e dei fatti, non allontana ma riavvicina e, forse, quel che sembra un miraggio puo’ diventare realta’.
Grazie per aver compreso il senso del mio orizzonte.
x nomade
Evidentemente condividiamo il pensiero.
Piu’ semplicemente ho allargato gli orizzonti (come ha suggerito l’autore) e osservato lo stesso da un’altro punto di vista: dall’impossibile al possibile.
Aspettiamo che l’autore sgomberi la mente dal pensiero di Lei, per avere una risposta a questo rompicapo dell’orizzonte che sta diventando una vera e propria dissertazione psico-filosofica.
Non ti nascondo che sono curiosa di leggere l’epilogo.
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