Sai, io mi sono reso conto di essere innamorato di te per gli effetti, non per le cause: sei l’unica persona che io abbia mai incontrato che mi ha fatto desiderare di essere più di quello che sono.

Posso dirti che ogni volta che ti parlavo, che ti vedevo sorridere io volevo essere più bello, più ricco, più atletico, più gentile, più simpatico, più elegante.
Ogni volta ripartivo da capo sapendo che non ci sarei riuscito ma non era quello il punto: il punto era che la mia persona non poteva bastare a starti vicino e dunque volevo essere di più, solo per poterti abbracciare. E questo mi ha cambiato in maniera radicale nel corso degli anni, soprattutto da quando ho cominciato a scrivere per te e ancora di più da quando non ho potuto più farlo.

Il mio dovere diventa soprattutto quello di ricordarti che sei un capolavoro perché io voglio che tu ti senta sempre così, ogni singolo minuto di ogni giorno. Quando sei triste, quando ti senti incompresa ma anche quando ti senti come su una nuvola per quanto sei raggiante: vorrà dire che io sarò qui per cercare di spingerti ancora più in alto.

Mi piacerebbe dunque che questo mondo parallelo che ho creato potesse diventare un rifugio anche per te e non solo per le mie emozioni. Voglio che tu la senta come un’altra casa, perché una casa non è per forza un’abitazione, è ogni posto dove ti puoi sentire al sicuro.

Ecco credo che in questo momento, anche se mi manchi persino più di quanto tu possa immaginare, quello che mi auguro di riuscire a fare sia farti sentire al sicuro quando ti parlo. Non è facile, anzi è anche più difficile per certi versi di riuscire a toccarti ma anche in questo caso, è tutto nella norma: toccare un’anima è sempre molto più complicato di toccare un corpo.
Non mi resta allora che pregare che il vento ti porti un mio bacio, senza mai screpolare le tue delicatissime labbra…