È tutto inutile, nonostante io abbia avuto la chiara dimostrazione del tuo disinteresse nei miei confronti, non riesco a cancellare questo forte desiderio. I tuoi cordiali saluti e sorrisi mi fanno male non puoi nemmeno lontanamente immaginare che sconvolgimento interiore mi provochino. Comincio seriamente a sperare che tu cambi lavoro, visto che non ne sei contento, per interrompere definitivamente questa dolce, quanto assurda, agonia.
Secondo me capita a tutti, prima o poi. Ma che male c’è a stare al gioco? Almeno potresti chiedergli se è impegnato, se è questo il motivo di quel suo disinteresse.
Lui non è impegnato. Sono io che lo sono e quindi devo cercare di farmela passare. Solo che il tempo scorre e non cambia nulla. Io, a modo mio, gli ho dichiarato il mio interesse, ma lui credo pensasse che scherzassi. Inoltre da quel che ho visto/intuito dal suo comportamento, penso che lo ricambi affatto. A forza di giocare con la fantasia adesso sto male sul serio e non riesco a non pensare a lui in continuazione. L’unica soluzione è che le circostanze esterne stabiliscano una distanza continuativa e definitiva.
Secondo me, forse lui ha capito un po’ tutto, e sa anche bene che una vera soluzione non c’è. A pensarci bene, perché rivelarti così facilmente il suo interesse, ammesso che ci sia, se comunque quell’interesse non avreste la prospettiva di viverlo? Forse la cosa migliore è proprio mantenere il tutto nell’ambito della fantasia. Così non devi neanche fartela passare, ma “solo” ritrovare e rafforzare l’interesse per la realtà…
Grazie caro Anonimo, il tuo ragionamento non fa una piega. Solo che rimanere sospesi in una fantasia come funamboli è estenuante e quindi. ad un certo punto, sarebbe meglio darci un taglio a questa fune e tornare coi piedi per terra. Basterebbero delle forbici.
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