Sono poche le cose da dire. Se poteste sentirmi parlare, invece di leggere queste righe, ora ascoltereste il mio silenzio.Il silenzio va interpretato più delle parole, che a volte chiariscono ed altre confondono.Il silenzio è anche piacevole, quello fatto dai pensieri di 2 innamorati che non hanno bisogno di dirsi niente, ma gli basta rimanere abbracciati, insieme. Altre volte il silenzio soffoca, e non può essere interroto da improvvise parole, un silenzio di gestualità nervose, di tensione, di agitazione, di domande mute e incerte a cui non è stata data alcuna risposta. Per paura di sapere la verità. Siamo maledettamente impauriti dal sostenere un dialogo con quest’ultima e benchè più volte ci si avvicini, noi ci ostiniamo a posticipare l’appuntamento. E ci ritroviamo come se fossimo su un palcoscenico, se stessimo recitando una parte, capita che a volte non ricordiamo la nostra, dimentichiamo le battutte ed ecco…ancora silenzio…perdiamo di vista il nostro ruolo…