Chi non ricambia l’amore sincero di una persona normale, ma può permettersi di “cestinare” con assoluta indifferenza un sentimento del genere, si rende conto delle atroci sofferenze che può infliggere a chi è stato soggiogato dalla sua bellezza o da altro? Arriverà a provare un minimo di comprensione e di pietà per chi ha sperato, magari, di sconfiggere la solitudine o il grigiore di una vita senza senso, ma è stato respinto brutalmente o umiliato con un silenzio disumano?
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